Gruppi Antincendio

Come funziona un impianto antincendio?

Gli impianti antincendio sono obbligatori nelle scuole e negli uffici, nei centri commerciali e nei musei, negli ospedali e nelle case di riposo. La legge in Italia, come in tanti altri Paesi sviluppati, ha stabilito che gli impianti antincendio degli edifici pubblici, commerciali e industriali siano realizzati “a norma” e sottoposti a revisione periodica.

Non è necessario attendere lo scoppio di un incendio per verificare il corretto funzionamento di un impianto: la sicurezza dell'impianto può essere testata attraverso apposite esercitazioni programmate senza dover ricorrere ai vigili del fuoco. La cosiddetta “prova antincendio” consente, inoltre, la valutazione dell’effettiva capacità di evacuazione dell'edificio, le competenze del personale, i rischi relativi all'eventuale propagazione di fiamme incontrollate. Andiamo a comprendere nello specifico cos’è un impianto antincendio e come funziona.   La progettazione di un impianto è finalizzata all’attivazione dello stesso al primo segnale di pericolo.

La rilevazione dell'incendio si verifica attraverso sensori posizionati in punti strategici dell'edificio o dell'ambiente da proteggere. In genere, per lanciare l'allarme si utilizzano dei segnali acustici e visivi, come delle sirene. I sensori monitorano anche la minima variazione dell’aria 24 ore su 24: l'impianto di allarme è programmato per individuare la presenza di un incendio o di fumo, nel momento in cui varia la percentuale di molecole di anidride carbonica e monossido di carbonio o di altri componenti sul totale. Alcuni sensori monitorano la temperatura interna, e quindi il calore emanato dalle fiamme. Le contromisure di un sistema antincendio variano in base alla tipologia di impianto: dalla mera segnalazione meccanica del pericolo (attivando una sirena e/o un allarme acustico) all'attivazione di azioni automatiche come il blocco dell'ascensore, la chiamata ai vigili del fuoco e l'attivazione di ugelli capaci di erogare getti d’acqua o gas.

È pertanto fondamentale non attivare mai intenzionalmente un allarme antincendio, se non in caso di un pericolo effettivo, ad eccezione del caso in cui si tratti di un'esercitazione. L’attivazione di un impianto antincendio in assenza di pericolo è perseguibile per legge e viene punita con sanzioni pecuniarie.

Sicurezza antincendio: le componenti dei moderni impianti

Se parliamo di un sistema di sicurezza antincendio pensiamo subito agli estintori mobili. Negli impianti moderni la tecnologia gioca un ruolo chiave. Sono molto diffusi, anche tra gli impianti domestici, i sistemi di allarme con controllo da remoto attraverso il proprio smartphone: il modo più rapido per avere sempre la situazione sotto controllo.

In generale, le principali componenti utilizzate nella progettazione di un impianto antincendio comprendono:


  • Centralina di controllo, ovvero il “cervello” dell'impianto, una sorta di micro PC che interpreta le informazioni ed esegue i comandi, proprio come si verifica per un sistema di videosorveglianza 
  • Rilevatori: sensori di gas, di temperatura, misti, che captano ogni variazione nelle condizioni ambientali 
  • Sirena di allarme: dispositivo fondamentale per comunicare la presenza di una pericolo con tempestività, all'interno e all'esterno dell'edificio 
  • Bombole di gas / ugelli: consentono di spegnere o contenere le fiamme in maniera automatica o semi-automatica 
  • Combinatore telefonico: sistema che avvia una chiamata automatica ai numeri preselezionati in caso di emergenza, per garantire l'intervento dei soccorsi con tempestività 

Cosa fare in caso di attivazione dell'allarme

L'allarme entra in azione e attua le contromisure per cui è stato programmato se il sistema di rilevazione viene attivato. Può accadere che un banale errore porti all'accensione della sirena o degli ugelli, ragione per la quale è opportuno rispettare i cartelli e gli avvisi posti in corrispondenza di corridoi, ascensori e vagoni del treno: ad esempio, il fumo di una sigaretta può attivare un falso. La fuga improvvisa delle persone provocata da una sirena rischia di ferire e travolgere chi è intento a scappare. Ad ogni modo non bisogna rimanere inerti: il falso allarme deve essere riconosciuto come tale, e fino ad allora occorre essere prudenti.

Se l'impianto di sicurezza viene attivato, è importante seguire alcune norme di buon senso:

  • Non improvvisarsi eroi, provando a spegnere l'incendio ·        Non farsi prendere dal panico
  • Rispettare le procedure di evacuazione 
  • Agevolare le manovre dei soccorsi 
Gli impianti allarme di nuova generazione semplificano la gestione di ogni pericolo, sia reale che presunto. Mentre nei vecchi impianti la chiusura degli ugelli è manuale in un impianto di nuova concezione avviene tutto in modo automatico tramite telecomando apposito o un'applicazione per il telefono. Tutto questo riguarda gli ugelli, la sirena, le bombole, il blocco e sblocco delle uscite e via discorrendo. La progettazione di un impianto deve basarsi sulle caratteristiche del luogo e sulle funzionalità che si desidera implementare. Adottare tecnologie evolute e intelligenti può evitare perdite di tempo e spiacevoli conseguenze, considerando che la quasi totalità degli allarmi sono falsi allarmi.      

Gruppi antincendio diesel ed elettrici per sistemi automatici fissi antincendio sprinkler e/o idranti di edifici commerciali, secondo normativa EN 12845.

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